Poesie Inedite

Alessio Lombardi – Poesie

Alessio Lombardo

La notte, l’oscurità, l’ombra, queste sono le immagini cantate da Alessio Lombardi e poi le angosce, i tormenti, la sofferenza in cui è “insito il piacere“. Il momento lirico è interpretato da Lombardo come un’occasione d’apertura per mostrare la morsa invisibile che “scruta i tuoi passi, i tuoi gesti” fino a sigillare le “angosce” nella forma dei fossili. La scelta lessicale dell’autore ricade sull’uso di vocaboli arcaici, fortemente letterari e ardui come la materia raccontata, come lo sforzo intrapreso che il lettore dovrà accettare per immergersi nei versi.

“Notturna” è la poesia raccontata per prima. In essa lo slancio lirico si incrocia con i toni di una supplica indirizzata alla notte. Il poeta esordisce descrivendo il suo cammino come “miserabile” poiché l’oscurità, che sarà una presenza costante in tutte le liriche, “getta il seme iniquo della devianza” creando un interessante intreccio tra il tragitto del poeta e l’oscurità che lo devia. Ebbene quest’ultima assume i caratteri della personificazione siccome “orchestra” di fossilizzare e sigillare le angosce e i “silenzi“. Percorrendo la sua “lugubre vedovanza” il poeta si rivolge alla luna implorandola di sanarlo “con certezze eterne“; supplica la notte, non prima di ricalcarne le caratteristiche, di prendere il posto delle “pareti sanguinanti” e di catturarlo una volta per tutte. Così, durante il suo viaggio l’autore si ritrova “stordito e confuso”, nel quale componimento si delinea immediatamente un’immagine cupa e grigia, una “parvenza grama” di fumo che si insinua sul corpo, “s’annida” sulle vesti ed in ogni cavità. È l’immagine dell’oscurità che tutto assorbe, che nel suo abominevole “frastuono” riesce a trascinare perfino un sospiro “inespresso“. In questa lirica il buio agisce inversamente rispetto alla poesia precedente: “dissemina“, “disseppellisce“, “accentua” invece di cristallizzare definitivamente i tormenti e le angosce. Il poeta appare come “inconsolabile”, afflitto da una sofferenza “perpetua” in cui ossimoricamente è contenuto il piacere come per le onde che mellifluamente finiscono per affievolirsi sulla riva. La metafora seguente trae la sua potenza dal contrasto tra l’immagine candida dei petali che “fluttuano” delicatamente, ed il ritorno dell’agonia espressa tramite un aggettivo polisemantico: soave ma anche insincera, sdolcinata, falsa.

Se vi ritenete pronti a calarvi in un mare di oscurità reso soave e lancinante grazie alla combinazione lirica dei suoi versi, allora potete leggere la poesia di Alessio Lombardi comprendendola a pieno, poiché per intendere i sentimenti intimi dell’altro è necessario predisporsi prima ad ascoltarli attentamente. Grazie per la lettura, attendo con ansia le vostre opinioni nei commenti su instagram!


NOTTURNA
Lutee ombre imperturbabili
vegliano il mio miserabile cammino.
L’oscurità plasma
i suoi biechi contorni
e getta il seme iniquo della devianza.
Orchestra i fremiti,
fossilizza le angosce,
sigilla i silenzi.
Prego la luna possa guarire
la mia lugubre vedovanza
con certezze eterne.
Viziosa notte,
edàce dipendenza,
eterna sodale,
rasenta le pareti sanguinanti
e cattura il mio respiro.

*

STORDITO E CONFUSO
Il fumo sfiora le mie tonsille.
Una parvenza grama si insinua e
danza nuda sul mio corpo.
Giaccio tra l’esecrabile frastuono
Ove echeggia un sospiro inespresso.
L’invisibile scruta i tuoi passi,
i tuo gesti e
trangugia i pensieri.
L’erratico pulviscolo s’annida
nei meati e precipita sui vetusti indumenti.
Fragorosa oscurità disseppellisce
i suoni,
accentua luminescenze,
sussurra una remota perdita,
dissemina i tormenti.

*

INCONSOLABILE
Nell’eterno abento riposi
Accanto alle mie inquietudini e
ne rimani incontaminata.
Perpetua è la mia sofferenza,
insito il piacere
come l’avvinghiarsi delle onde
che terse affievoliscono
sulla languida riva.
Candide rose depongono
la caduca egida
i cui petali fluttuano
nel mellifluo riflesso dell’agonia.
Assorte nel silenzio.


L’autore

Alessio Lombardi nasce a Vasto il 20/09/01 e cresce a Termoli, dove consegue la maturità classica al liceo “Gennaro Perrotta”. È fortemente legato alla sua città d’origine, da cui nutre una vivida ispirazione per i suoi testi poetici, crudi, icastici, umani. In attesa di pubblicare la sua prima raccolta di poesie, attualmente riserva esclusivamente singoli componimenti, tra cui “Notturna”, “Stordito e confuso” e “Inconsolabile”, affidati alla redazione di Aratea Cultura.

https://www.arateacultura.com/

Simone Scuotto

Redattore di Poesie e Opere Inedite