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And the oscar goes to – Torna la rubrica sugli Academy Awards (2023)

Come ogni anno, con l’arrivo della primavera, il Dolby Theatre scalda le luci e accende i motori, un lungo “red carpet” viene disteso a pochi passi dalla Walk Of Fame di Hollywood e i bookmakers fissano le quote: è la stagione degli Accademy Awards, meglio conosciuti come “Premi Oscar”. 

Sono dieci le pellicole che si contendono quello che, ormai da decenni, è il riconoscimento cinematografico più ambito dalle case di produzione di tutto il mondo: la vittoria va infatti oltre alla pura gratificazione personale degli “addetti ai lavori”, incastonando la pellicola vincente all’interno di una cristallina aurea di sacralità. Il trionfo porta ad un incremento delle interazioni con il pubblico da cui, inevitabilmente, deriva un guadagno, non solo in termini economici, ma anche sociali e culturali. 

La redazione di Aratea torna quindi a parlare di Oscar, cercando di rispondere ad una semplice ma non scontata domanda: tra tutte le pellicole nominate, perché proprio questo film dovrebbe vincere ? L’obiettivo è quello di ricercare quelle ragioni, condivisibili o meno, che hanno spinto l’Academy of Motion Picture, Arts and Sciences (AMPAS) a definire, ogni singola pellicola, come una tra migliori dell’anno.

A partire da domani, Sabato 25 Febbraio 2023, a cimentarsi in questa impresa saranno Francesca Manzoni, Anna Rivoltella, Glauco Boniforti, Benedetta Ricaboni, Lorenzo Santini, Aurora Santacroce, Beatrice Buratti, Niccolò Gualandris, Chiara Girotto e Nicola Vavassori

Una panoramica sui 10 film nominati

Anche quest’anno l’AMPAS è riuscita a proporre una rosa eterogenea di candidati, premiando sia quelle pellicole “ad alto budget”, capaci di sorprendere lo spettatore attraverso la forma, sia quel cinema prettamente autoriale, in cui ogni fotogramma appare orientato verso la decifrazione del contenuto. Ma, andiamo con ordine:

1. AVATAR: LA VIA DELL’ACQUA – JAMES CAMERON (2022)

Recensito da Benedetta Ricaboni

 Era senza dubbio la pellicola più attesa della stagione. Dopo il successo del primo film che, nell’ormai lontano 2009, aveva rivoluzionato l’idea di cinema, conquistando nove nomination e tre vittorie, non poteva mancare il grande ritorno di James Cameron. Quest’anno il secondo capitolo di una delle saghe cinematografiche più iconiche di sempre guadagna un posto in prima fila nella corsa alla statuetta dorata, guadagnandosi le nomination per “miglior film”, “migliori effetti speciali”, “miglior scenografia” e “miglior sonoro”.  Unica nota amara ?  L’assenza di Cameron nella rosa dei “miglior registi”.

2. EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE – D. KWAN E D.SCHEINERT (2022)

Recensito da Lorenzo Santini

Se in questa rosa di nomination Avatar ha un avversario da temere, questo si chiama “Everything Everywhere all at once”. La pellicola, tra le favorite alla vittoria secondo i bookmakers, ha riscosso un grandissimo successo tra pubblico e critica arrivando a conquistare undici nomination, tra cui “miglior film”, “miglior regia” “miglior attrice”, “miglior attore e miglior attrice non protagonista”. Un film che, proprio grazie alla follia dei Daniels, promette di sorprendere: riuscirà davvero a cambiare le carte in tavola?  

3. ELVIS – BAZ LUHRMANN (2022)

Recensito da Lorenzo Santini e Niccolò Gualandris

Se un biopic doveva entrare a far parte della variegata rosa delle nomination, non poteva essere altro che Elvis, l’ultima fatica dell’eclettico Baz Luhrmann. In questo caso parliamo di una pellicola che è stata capace di dividere, non solo la critica, ma anche il pubblico in sala. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di portare una recensione che vuole fornire due punti di vista differenti, a tratti opposti, sul genere biopic e sull’opera stessa. Solo una cosa mette d’accordo tutti: l’interpretazione di Austin Butler, che conquista la sua prima nomination nella categoria “miglior attore”. 

4. TOP GUN: MAVERICK – JOSEPH KOSINSKI (2022)

Recensito da Chiara Girotto e Nicola Vavassori

Con sei candidature agli oscar, il sequel del cult movie simbolo degli anni ‘80, è il film che nessuno si aspettava di veder concorrere. Tom Cruise veste, ancora una volta, i panni del pilota Pete Mitchell, conquistando un buon margine di consenso tra il pubblico e la critica. Come per Avatar, anche qui il punto di forza risulta essere la commistione tra effetti visivi e vena nostalgica: un binomio che, se utilizzato sapientemente, può conquistare la cara vecchia Hollywood.

5. NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE – EDWARD BERGER (2022)

Recensito da Glauco Boniforti

Quest’anno la piattaforma Netflix propone come cavallo di battaglia “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, secondo adattamento cinematografico (dopo quello di Lewis Milestone del 1930) del romanzo omonimo di Erich Maria Remarque. La pellicola, fresca della vittoria ai BAFTA nella categoria “miglior film” si guadagna nove nomination, tra cui “miglior film internazionale” come rappresentante della Germania. 

6. TRIANGLE OF SADNESS – RUBEN ÖSTLUND (2022)

Recensito da Aurora Santacroce

Tra i dieci film che si contendono la vittoria trova spazio anche la commedia satirica di Ruben Östlund. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un opera fortemente divisiva: se infatti una buona parte del pubblico sembra apprezzare la pungente irriverenza della pellicola, per la maggior parte della critica non vige il medesimo principio. Alla notte degli Oscar si presenta con tre nomination: “miglior film”, “miglior regista” e “miglior sceneggiatura originale”. 

7. THE FABELMANS – STEVEN SPIELBERG (2022)

Recensito da Beatrice Buratti

Steven Spielberg con venti nomination e quattro vittorie è senza alcun dubbio il veterano per eccellenza quando si parla di Oscar. Nel 2023 il suo dramma autobiografico “The Fabelmans” ha guadagnato sette nominination e, secondo i più svariati pronostici, ha la vittoria in tasca. Il trionfo di CODA nel 2022 ci ricorda però come l’effetto a sorpresa sia qualcosa a cui la giuria degli Academy è particolarmente affezionata. 

8. GLI SPIRITI DELL’ISOLA – MARTIN MCDONAGH (2022)

Recensito da Anna Rivoltella

Con nove candidature la “trinità” composta da Martin McDonagh, Colin Farrell e Brendan Gleeson (riuniti dopo il successo del film “In Bruges – La coscienza dell’assassino”) si presenta agli Oscar con una pellicola che oscilla armonicamente tra il genere drammatico e la commedia. Le ottime recensioni ricevute e lo straordinario consenso del pubblico ci fanno capire come questa pellicola sia, senza alcun dubbio, una di quelle che rischiano di ribaltare i pronostici. 

9. TAR – TODD FIELD (2022)

Recensito da Francesca Manzoni

La storia di Lydia Tár, raccontata da Todd Field, riesce a mettere in luce alla perfezione le doti attoriali di Cate Blanchett: dopo la vittoria nel 2005 e nel 2014 (rispettivamente come “miglior attrice non protagonista” per The Aviator e “miglior attrice” per Blue Jasmine) si prepara a vincere la terza statuetta. La pellicola, pur vantando sei nomination e collezionando elogi dalla critica mondiale, non è stata esente da forti critiche, sopratutto a causa dei delicati temi trattati: abuso di potere e impulsi predatori sono al centro di una opera “scomoda”. La vittoria di TAR, potrebbe rivelarsi una mossa audace, forse troppo per la giuria degli Academy.

10. WOMAN TALKING – SARAH POLLEY (2022)

Recensito da Benedetta Ricaboni

Nelle sale statunitensi è uscito a Dicembre 2022, mentre in Italia uscirà solo l’8 Marzo 2023. Diretto da Sarah Polley la pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo “Donne che parlano” di Miriam Toews (Marcos y Marcos, 2018). Un cast stellare, composto da Rooney Mara, Claire Foy e Frances McDormand racconta il tentativo di emancipazione di un gruppo di donne appartenenti ad una colonia mennonita. Con due nomination (“miglior film” e “miglior sceneggiatura non originale”) promette di regalarci un dramma femminista, denso di crude emozioni.  

Una riflessione sugli esclusi

Non si può parlare di nomination senza volgere lo sguardo verso quelle pellicole che, nonostante fossero meritevoli di entrare nella rosa dei vincitori, sono state scartate dalla giuria degli Academy. Ogni anno in concomitanza con le nomination, siamo portati a riflettere su quelle opere che non hanno ricevuto il riconoscimento meritato, forse perché prive di alcune tematiche particolarmente care a Hollywood, forse perché fin troppo irriverenti per essere paragonate ai lavori di Spielberg o di McDonagh. Queste sono però solo semplici ipotesi, poiché  prescindendo dall’aurea sacrale che la corsa agli Oscar costruisce attorno a sé, ricordiamo come questo sia fondamentalmente un gioco che, come tutti i giochi più coinvolgenti, è fatto di vincitori e di vinti, senza che vi sia perforza una spiegazione razionale. 

Andando con ordine, abbiamo selezionato alcune pellicole che, secondo noi, avrebbero meritato di correre per la vittoria:

1. X: A SEXY HORROR STORY – TI WEST (2022)

Il genere horror solitamente è il grande escluso dagli Oscar, forse meritatamente, perché fin troppo propenso a cadere in cliché e scene a forte impatto visivo ma prive di qualsiasi profondità di lettura. Eppure una menzione onorevole per il 2022 è “X, A Sex Horror Movie”, per la regia di Ti West, un horror dal taglio inaspettato e originale che ruota attorno al tema del sesso e della vecchiaia. A terrorizzare i protagonisti non sono forze spiritiche sovrannaturali, né assassini spietati, ma una paura ben più ancestrale radicata nell’essere umano: quella di invecchiare e di perdere, con l’età, qualsiasi forma di libido e di vitalità. Così quando un gruppo di giovani intenzionato a girare un film porno chiede ospitalità ad un’ignara coppia di anziani del Texas, in un clima come quello di fine anni Settanta, di acceso confronto tra la rivoluzione sessuale e il conservatorismo, i due vecchietti si improvvisano serial killer in una ridicola carneficina mossa da un sentimentalismo – potremmo dire – anacronistico.

2. CRIMES OF THE FUTURE – DAVID CRONENBERG (2022)

Con il suo “Crimes of the Future”, David Cronenberg confeziona un film meraviglioso, che partendo da una visione distopica del futuro prossimo approfondisce e condensa le sue riflessioni sul umano. La carne come ultima frontiera di libertà e indipendenza in un mondo che ha eroso tutte le altre possibilità individuali. A più di 80 anni il regista riesce ad imporsi ancora tra gli avanguardisti che riflettono sul futuro dell’essenza umana nel mondo post-industriale.

3. BABYLON – DAMIEN CHAZELLE (2022)

Dopo il successo di Whiplash e di La La Land, si pensava che l’ultima fatica di Damien Chazelle avrebbe accolto consensi tra la giuria degli Academy. Babylon però si aggiudica solo tre nomination (“miglior scenografia”, “migliori costumi” e “miglior colonna sonora”) non riuscendo ad affermarsi come uno tra i migliori film dell’anno. Senza alcun dubbio la pellicola, tra inesattezze storiche e sequenze narrative caotiche, ha alcuni problemi di fondo, ma nel complesso risulta valida, capace di coinvolgere lo spettatore in quell’epopea volutamente esplicita, che è il passaggio dal cinema muto al sonoro. Margot Robbie e Brad Pitt ci regalano un interpretazione magistrale, che senza alcun dubbio meritava un maggiore riconoscimento.

Grandi assenti nella rosa dei finalisti sono anche THE WHALE di Darren Aronofsky e EMPIRE OF LIGHT di Sam Mendes: le ultime fatiche di questi due giganti del cinema, usciranno a breve nelle sale italiane. È dunque ancora presto per chiedersi se meritassero un posto nella rosa dei finalisti, ma l’esclusione di due nomi così importanti non può passare in sordina.

Spazio ai pronostici

Anche quest’anno la redazione di Aratea ha deciso di mettersi in gioco, cercando di indovinare i vincitori delle principali categorie. Concludiamo dunque questo articolo di apertura proponendo i nostri personali pronostici, in attesa di scoprire, nella notte tra Domenica 12 e Lunedì 13 Marzo 2023, i vincitori della 95ª edizione dei premi Oscar 

1. Miglior film

1. Miglior regia

1. Miglior attrice protagonista

1. Miglior attore protagonista

Francesca Manzoni

Redattrice di Cinema e Letteratura