Cinema

5 FILM COMING OF AGE DEGLI ULTIMI 5 ANNI

Vivere l’adolescenza non è mai semplice, è un periodo particolare dove si è troppo giovani per alcune cose e troppo adulti per altre. Per identificare le storie che trattano di questo periodo della vita è utilizzato il termine “Coming of age”. Molti libri, film e serie tv trattano questo tema e molti di questi prodotti sono conosciutissimi, opere che trascendono le generazioni e che chiunque ha visto. Stanchi di riferirci sempre alle stesse pellicole come “Will Hunting – Genio ribelle” o “L’attimo fuggente” consigliamo cinque film Coming of Age degli ultimi anni meno conosciuti degli altri, ma altrettanto in grado di rappresentare in modo variegato l’adolescenza al giorno d’oggi.

Lady Bird – Greta Gerwig (USA,2017)

“Lady Bird” è un film di Greta Gerwig del 2017 che racconta la vita nella provincia di Sacramento di Christine McPherson. Christine rinnega a tal punto le proprie origini che si fa chiamare “Lady Bird” e vuole, come ogni adolescente di provincia, lasciare la sua città natale e studiare in una prestigiosa Università. Per questo la ragazza si scontra spesso con la madre che odia e ama allo stesso tempo: un sentire complesso che tutti gli adolescenti possono comprendere nei confronti dei membri della loro famiglia. Il film racconta il rapporto conflittuale tra una madre e una figlia che arrivano a scontrarsi poiché entrambe ambiziose e determinate. Gerwig, la regista, voleva che il film sembrasse un lungo ricordo giovanile e rappresentare in una pellicola tutta la malinconia che ciascuno prova quando ripensa al posto dove si è cresciuti e ai rapporti che ci si è lasciati alle spalle.

Eighth Grade – Bo Burnham (USA,2018)

Se molti coming of age raccontano della vita al liceo, sono poche quelle opere che si focalizzano sul periodo ancora più traumatico e confuso tra gli undici e i tredici anni. Una di queste è “Eighth Grade” di Bo Burnham, comico e regista. Il film racconta la vita di Kayla, una tredicenne molto timida che cerca di essere accettata dai ragazzi della sua età. La ragazza, per distrarsi, crea un canale youtube che diventa il suo spazio per immaginarsi come una persona meno ansiosa e più estroversa. Il film riflette su come i giovanissimi reagisaono all’ansia e allo stress e sul rapporto che la famosa gen-Z ha con i social. Internet diventa letteralmente una scappatoia, una via di fuga dai dispiaceri della realtà. Kayla vorrebbe risolvere i suoi problemi, ma non lo fa nel migliore dei modi: non riesce a confidarsi col padre e passa il suo tempo online, ma senza mai trovare veramente qualcuno con cui confidarsi. Insieme alla protagonista riviviamo tutte le situazioni imbarazzanti e crudeli che l’età delle scuole medie ci ha “regalato”: dalla frustrazione di non saper gestire ciò che ci accate fina all’inadeguatezza generale che si prova. Non manca però un messaggio di speranza nei confronti del futuro.

Never rarely sometimes always – Eliza Hittman (USA,2020)

“Never, rarely, sometimes, always” è il terzo film della regista statunitense Eliza Hittman. La regista narra in tutti i suoi film storie di adolescenti in un’America che non appare mai per quella che ci immaginiamo. Il film racconta la storia di Autumn che vive in una cittadina della Pennsylvenia. La ragazza è incinta di poche settimane e, accompagnata dalla cugina Skylar, decide di intraprendere un viaggio verso New York per poter abortire. Le due si trovano in una città caotica e che per Autumn rappresenta un importante passo per non perdere gli anni della sua giovinezza, assumendo sia un carattere negativo che positivo. E’ qui che le due cugine si rendono conto veramente di cosa significhi provenire da una cittadina come la loro. Il film rivela queste dinamiche attraverso i volti e le espressione delle due giovani donne che si muovono in un mondo che sembra remare contro di loro, silenziose e con una storia sempre alle spalle, come i bagagli che le due portano nel viaggio. Una storia narrata in silenzio, ma che risulta ancora più segnante e cruda.

Better Days – Derek Tsang (Cina, 2019)

Il film del 2019 di Derek Tsang racconta la vita di Chen Ian negli ultimi giorni del liceo a ridosso degli esami di ammissione all’università. La vita della protagonista viene sconvolta dal suicidio di una sua compagna di classe causato dal bullismo incessante e dalla pressione scolastica. Da quel momento anche la protagonista diventa un bersaglio e si lega a un teppista poco più grande di lei che la protegge dai suoi crudeli compagni.  Film che combina temi apprezzati da un pubblico più giovane a temi davvero crudi, come il costante bullismo e pressione scolastica nei licei cinesi. Non meno importante è l’odissea produttiva del film, bloccato più volte dalla censura cinese. Questo evidenzia ancora di più la difficoltà da parte del paese orientale nella gestione di queste situazioni nelle scuole e di quanto, tra i vari elementi young adult e drammatici del film, “Better days” racconti una verità dura e ignorata.

Yes, God, Yes – Karen Maine (USA,2020)

Il debutto cinematografico di Karen Maine racconta una storia che unisce comicità, religione e quell’imbarazzo che si prova riguardo il sesso quando si è adolescenti e inesperti. Alice sente il peso del suo desiderio sessuale e insieme ad un’amica si iscrive ad un ritiro per giovani cristiani per evitare la “dannazione eterna”. L’esperienza la porterà a riconciliarsi con i suoi desideri e rivedere la rigida, ma ipocrita morale dei suoi compagni. “È una love story fra una ragazza e la sua vagina… qualsiasi cosa di sessuale che ho fatto a quell’età era esclusivamente con me stessa” afferma la regista, puntando l’attenzione sull’ancora grande taboo della masturbazione femminile ancora presente nella nostra società sessista.

E voi li conoscevate? Quali sono i vostri film Coming of Age preferiti?

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Aurora Santacroce

Redattrice di cinema