“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” rivive in musica grazie a Enrico Brizzi and The Perfect Cousins
di Simone De Lorenzi
Jack Frusciante è uscito dal gruppo ha compiuto trent’anni. Per l’occasione il romanzo d’esordio di Enrico Brizzi, bestseller generazionale uscito nel 1994 per Transeuropa, rivive oggi in una versione musicata dallo stesso autore. Nel 2023 era toccato a Bastogne, per il venticinquennale, reinventarsi in chiave rock, mentre adesso – in onore al sottotitolo del libro – sono il vecchio Alex e la luminosa Aidi a ripetere in altre vesti la loro «storia d’amore e di rock parrocchiale». Si rinnova dunque – in un CD a cura delle etichette D.E.S., Gasterecords, To Lose La Track, Laroom Records – l’impasto di spoken word e rock sperimentato da Enrico Brizzi insieme ai Perfect Cousins (Yu Guerra, Tony Farinelli, JJ Stigliano).
Si rinnova, peraltro, in concomitanza con Due, il seguito di Jack Frusciante uscito il 17 settembre 2024 per HarperCollins Italia. Tre giorni dopo, il 20 settembre, in un incrociarsi di ricorrenze e festeggiamenti, la vecchia e la nuova storia di Alex e Aidi si reincontrano al Locomotiv Club di Bologna, città in cui tutto ebbe inizio e prima data del tour di questo reading dall’uscita di Due. Ulteriore coincidenza, che però sa di beffa, la serata si apre con un ricordo di Massimo Canalini, editor di Transeuropa che pubblicò il romanzo d’esordio, venuto a mancare il 15 del mese.
Ad essere precisi il reading, così come anche quello di Bastogne, non è un vero reading, nel senso che Brizzi non legge i suoi testi dallo spartito, ma li interpreta a memoria: quello che va in scena è quindi un vero e proprio concerto. Qualcosa di diverso, insomma, dai reading in senso stretto che fece invece al tempo dell’uscita del libro, convinto che le presentazioni canoniche dei libri fossero noiose. Allora i compagni di palco erano i Frida Frenner, band con cui poi compose l’iconica Jack Punk, canzone inclusa nella colonna sonora del film nel 1996; per Bastogne si avvalse invece del gruppo fiorentino De Glaen.
«presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio»: la traccia che apre l’album, Archivio magnetico, ricalca la Intro del romanzo e ricomincia daccapo la «sgorbia storia» dei due giovani. Che procede passo passo a ripercorrere i capitoli del romanzo: il personaggio di Adelaide è introdotto in Come un’alba d’inverno – pezzo composto insieme al chitarrista Omar Pedrini, unico ospite di questo disco – e in Adelaide: dall’incontro sotto le Due Torri al rifiuto di lei che rende il «Girardengo appena più basso e rock» un ragazzo «inutile e triste come la birra senza alcool».
C’è poi l’amicizia con Martino, a cui è dedicata la trilogia di brani Amico segreto, Serata etilica e La lettera di Martino, dalle scorribande serali tra le osterie in via del Pratello al tragico suicidio, quando fa «un salto fuori dal cerchio che ci hanno disegnato intorno». Carismatico e misterioso, Martino è l’unico capace di riconoscere la trappola della «felicità eventuale di domani» alla quale sacrifichiamo «la felicità che ci viene incontro spontanea oggi».
Il gergo giovanile che ha fatto la fortuna del romanzo è celebrato in Skazzato, ritratto di una condizione tardoadolescente che è al contempo generazionale e senza tempo. Canzone di maggio narra il riavvicinamento con Aidi, gli incontri nella sua casa in collina e l’inaspettata vittoria agli Europei della Danimarca contro l’Inghilterra, simbolo della speranza verso tutto ciò che è imponderabile e preludio al Grande Volo verso l’America di lei. Sono gli addii vagheggiati in Fuori dal libro e Nessun posto è lontano, fino al saluto finale: «se ha gli occhi un pochino lustri è per via che il vecchio Alex, quando fila così come il vento»…
Anche qua, come per il CD di Bastogne, il processo di ri-creazione del testo non segue pedissequamente il nero su bianco originale ma seleziona, adatta, amplia. L’interpretazione è naturalmente diversa da quella che impieghiamo durante la nostra lettura silenziosa. E sentire di nuovo, modulato in maniere inedite e sorprendenti, quanto abbiamo sempre letto in determinati modi, può aprire a nuove sfumature e diverse prospettive.
Questa commistione di musica e letteratura è poi un’operazione ancora più significativa per un testo come Jack Frusciante, che ha disseminato al suo interno una moltitudine di riferimenti che possono comporre una vera e propria colonna sonora (dai Red Hot Chili Peppers agli Smiths, da Vasco Rossi ai Sex Pistols; e nel disco, in effetti,troviamo omaggi a White Man in Hammersmith Palais dei Clash e Sayonara dei Pogues). Forse era questo che intendeva il vecchio Alex quando intendeva trovare «un posto fuori dal libro».
https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Brizzi
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