Poesie Inedite

Alessia Lombardi – Poesie

Alessia Lombardi

Introduzione di Simone Scuotto

Letti singolarmente, i tre inediti di Alessia Lombardi, che qui presentiamo, acquistano un significato
che si rivela mutilo se si scorre l’intera sequenza. Una lettura sequenziale mette infatti in mostra la
peculiarità più lampante dei testi dell’autrice, un’impronta fortemente narrativa che li amalgama.
È la storia di un legame scandita in tre momenti diversi, ognuno dei quali svela determinate
caratteristiche sulla personalità e la natura del rapporto descritti.

Il primo frammento si apre con un elemento proprio dei testi narrativi, ovvero alcune indicazioni
temporali. Il mese in cui è nata la persona che è al centro dei tre componimenti cade in autunno,
quando ormai «si svuota il canto delle cicale». La nascita in tale periodo dell’anno acquisisce un
valore simbolico: nel mezzo di quel «tempo incerto» nasce una vita che già si manifestava come
«incerta e fragile». Forse è dall’incertezza che deriva la tristezza del protagonista, il quale preferisce
fuggire nel raccoglimento solitario. Infine, il componimento si chiude con un’altra indicazione che
fornisce un’idea sulla natura del rapporto fra chi scrive e chi è scritto; anzi, come in esordio, ne viene
sancita la nascita.
Il secondo frammento si concentra sui tratti caratteriali del protagonista, descritto come «semplice e
perfetto», che trae contentezza dalla semplicità di piccole cose o azioni quotidiane. Irrompe nel mezzo
della descrizione un elemento autobiografico che appartiene a chi scrive: «sentivo quasi il privilegio
di essere insignificante» è un verso quanto mai potente e carico di significato, capace di capovolgere
la scala dei valori convenzionale; solitamente la solidità di un legame si misura su quanto l’altra
persona sia importante per sé stessi e per l’altro (su quanto “significhi”), mentre qui l’assenza di tale
prospettiva diventa un privilegio. Nuovamente, i versi finali («da un giorno all’altro sarei cresciuta, / e
lui invecchiato») forniscono qualche indicazione in più: si tratta forse di un rapporto amoroso tra
marito e moglie, dal quale il titolo alternativo, la moglie giovane?
L’ultimo componimento si presenta come il naturale epilogo della storia finora raccontata. Il tono
narrativo viene mantenuto dalla breve sequenza descrittiva iniziale, la quale permette di riallacciarsi
all’intera narrazione grazie all’odore «della fine dell’estate» che emana. I versi successivi annunciano
la conclusione amara: lo sguardo rivolto ai ragazzini è quello nostalgico rivolto a «l’ultima cosa /
amata, l’ultima persona». Si staccano dal resto della narrazione i versi che seguono in corsivo. Il
ricordo della persona amata diventa un «peso che mi pungola» dal quale è difficile liberarsi. In
conclusione, nelle righe finali tutta la calma e la pacatezza di chi è ricordato si scontrano con la rabbia
e la ferocia di chi ricorda. Eloquente è la chiosa: «non viene più, l’estate, non viene più».

Anche ponendo l’accento sull’impronta narrativa adoperata da Alessia Lombardi, ci si può interrogare
sull’essenza poetica dei suoi componimenti. La poesia c’è e vibra non solo nel ritmo dei versi, al
quale provvedono un’accorta punteggiatura e fugaci enjambements; o il battere interno delle sillabe
che produce un andamento pacato e descrittivo, dal quale deriva il tono contemplativo e nostalgico
della ricordanza. Ciò che la poesia tenta di fare è rimestare le parole in una combinazione dal significato nuovo e inatteso, evocare “immagini visuali nitide, incisive, memorabili” che possano
generare “sfumature del pensiero e dell’immaginazione” inaspettate. Ecco come la poesia di Alessia
Lombardi
si manifesta in tutta la sua autenticità.

Inediti da Napoli diplomatica o La moglie giovane

Era nato nel mese delle lunghe notti, di nessuna stagione
[quando si svuota
il canto delle cicale, fa notte prima, e più spesso,
ritorna la pioggia. A metà di quel tempo
incerto, come incerta e fragile era stata la sua vita
fino a quel momento.
Forse per questo si rattristava; pensavo che fuggisse,
ogni volta, in qualche luogo sotto le stelle,
dove nessuno poteva ritrovarlo.
Imparai a costruire la mia vita, sul suo bene
di lunga notte, sul suo amare senza nome.

*

Era sempre contento di poco, dell’aria fresca
del condizionatore, per esempio; se poteva
pranzare quasi nudo nella penombra
estiva.
E per questo mi piaceva: era semplice –
sentivo quasi il privilegio di essere
insignificante – e perfetto, come la leggerezza
scolpita degli anelli.
Dormiva, con me a casa sua, abbarbicato
ai suoi cuscini, sempre solo. Pensava
lungamente con gli occhi, che quel poco
non lo avrebbe più avuto:
da un giorno all’altro sarei cresciuta,
e lui invecchiato.

*

Sembrava Toledo, il quartiere di Letizia. Sotto le scale
i ragazzini abbronzati correvano con i capelli sciolti
dietro il pallone. Al vento.
Odoravano di Autan delle loro madri,
della fine dell’estate. Li guardavo.
Come si guarda l’ultima cosa
amata, l’ultima persona. Ho sempre un peso,
che mi pungola, non so come liberarmene.
Quella ferita luminosa dagli occhi, vestito di bianco
sulla spiaggia di Fregene. Era felice,
e orgoglioso di me.
Sempre così lo immaginavo, quelle volte
che mi arrabbiavo, che diventavo feroce.
O a spuntare il basilico come una massaia.

Non viene più, l’estate.
Non viene più.

L’autrice

Alessia Lombardi (Pontecorvo, 1996) vive a San Giovanni Incarico.
Laureata in Filologia della letteratura italiana e in Storia della musica presso l’Università di Cassino e del
Lazio Meridionale, è poeta, critico, adattatore dialoghista, attrice e cantautrice. Nel 2014 ha ricevuto il 41°
premio «La Ciociara» per la Poesia e nel 2017 il 29° premio «Fratellanza nel Mondo». Nel 2016 è
semifinalista al concorso «CET – Scuola per Autori di Mogol». È finalista, nel 2020, alla prima edizione del
concorso nazionale di poesia «Villa delle Ginestre» (in giuria Davide Rondoni, Andrea Galgano, Melania
Panico, Enrico Fraccacreta) e alla XIX edizione del «Premio Fabrizio De André», sezione Poesia (SIAE,
iCompany, Fondazione Fabrizio De André Onlus). Nel 2022 ha vinto la prima edizione del concorso
letterario nazionale «Nel Silenzio» (Comune di Pico) con “La smarginatura”, opera inedita. Ha pubblicato
“L’affetto instabile” (Placebook Publishing, 2021), silloge a quattro mani con la scrittrice, regista, fotografa
e performer Irene Carlevale (Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti VI Edizione 2021, Menzione
d’Onore) e “Le chiavi” (Edizioni solidali Forma Mentis, 2022). Per la plaquette inedita “Piccolo diario di
giorni imprecisati” ha ricevuto la Menzione d’Onore all’VIII Edizione del premio «Le Stanze del Tempo» a
cura della Fondazione Claudi di Macerata. Suoi testi sono apparsi su riviste – cartacee e digitali –
specializzate (“Il Sarto di Ulm”, “Poetarum Silva”, “Il Visionario”, “SpineProduzione”, “Almapoesia”,
“L’Altrove: appunti di poesia”, “MediumPoesia”, “PioggiaObliqua”, “Transiti Poetici”) e all’interno di
antologie (“Donne D’Amore. Antologia poetica al femminile”, Placebook Publishing 2022; “Poetare
Quaderno 2022”, La Scuola di Editoria; “Poetare Agenda 2022”, La Scuola di Editoria; “Poets and Poems
2021”, Nuova Accademia dei Bronzi di Catanzaro; “Premio Clepsamia 2020”; “Saper leggere il libro del
mondo, vol. 12”, Antologia del Premio Fabrizio De André). Dal 2019 collabora con il bimestrale “La
Lucerna” e il mensile on-line “Vita Ciociara”.

FONTE CITAZIONE:

I. Calvino, Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Milano, Garzanti, 1988, p 57.

https://www.arateacultura.com/

Simone Scuotto

Redattore di Poesie e Opere Inedite