Critica di Poesia,  Premi Letterari,  Premio Viareggio Rèpaci

La prima parte di Carlo Carabba – Premio Viareggio Repaci 2022

La prima parte di Carlo Carabba è un testo poetico in gara al Premio letterario Viareggio-Rapaci e che ci accingeremo qui, molto brevemente, a recensire.

Si presenta fin dalle prime pagine come una raccolta immediata alla comprensione, priva dello strumento simbolista e oscuro, tutto pare volto alla comprensione più diretta, come se la poesia dovesse essere un materiale grezzo non raffinato, tenuto nella sua dimensione primordiale, narrativa quasi.

Il sottotitolo: poesie 2001 – 2020, ci fa comprendere fin dall’inizio la lunghezza nel tempo dell’esperienza poetica, un esperienza che ha forti tratti di biografismo. Infatti, il file rouge che pare sottendere al macro-testo sembra essere il dato esperienziale della vita del poeta degli ultimi vent’anni, che viene posta direttamente, in ogni sua sfaccettatura, nel testo. A questo proposito, l’esempio più lampante sembra essere la sezione “Eredità d’affetti” dove molti componimenti sono dedicati a personaggi della vita del poeta e che parlano di fatto di quest’ultimi.

parli della tua vita, va il mio sguardo

sulla tovaglia a quadri azzurri

e bianchi, ascolto la tua voce

che mi racconta storie, padre a figlio

a mio padre, p. 22

Le altre sezioni seguono il medesimo filo conduttore. “Inseguendo il tramonto”, ad esempio, racconta di un viaggio dai caratteri esistenziali negli Stati Uniti d’America parallelo ad un viaggio interiore.

Pensavo, dal sedile,

forse la vita è questo,

correre incontro ad un sole che tramonta

e poi la notte come come una sorpresa

intro, p. 46

Poi vi è la sezione “poesie d’amore”, dove il dato biografico si concentra sulle esperienze amorose del poeta, facendo emergere la difficoltà di amare.

Dovrà un giorno la morte separarci

ma non, ma mai la vita

che sei soltanto tu per me la vita

e senza te la vita non è vita

a Eleonora, p.31

Il resto della raccolta continua su questo file rouge tematico.

Ciò che è più utile rilevare è che siamo di fronte ad una raccolta che vuole mostrare la nudità della vita, per quello che è. Lo stile, di cui si parlava precedentemente, è volutamente semplice proprio per sottolineare questa nudità immediata della parola. Ma dietro a questa semplicità si nasconde in realtà una carica semantica rilevante, soprattutto di materia esistenziale, in connubio con una metrica riecheggiante le forme chiuse della tradizione. Infatti molto spesso troviamo forme tradizionale come l’endecasillabo.

Vladislav Karaneuski

Redattore di Letteratura e Critica Contemporanea