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Aratea – Il Primo Manifesto

Aratea è un progetto fondato nel 2021 da giovani di tutta Italia, accomunati dalla passione per la cultura. Sulle nostre pagine promuoviamo attivamente, con video e articoli, qualsiasi ambito del sapere: dalla letteratura al cinema, dalla scienza alla musica. A tale scopo ospitiamo anche un’esposizione online dove sono esibite le opere di artisti e performer di ogni tipo. Il nostro obiettivo primario e costante è quello di condividere una conoscenza approfondita e accessibile, per incuriosire con nuovi spunti di riflessione chi, come noi, è appassionato di questi temi, ma anche per aprire le porte della cultura a chi spesso se ne è sentito estraneo o escluso.

Dopotutto, in un contesto sociale come l’Italia del ventunesimo secolo, la cultura è sempre più spesso ridotta a una nicchia, un loculo, murata tra quattro pareti dove l’unica porta d’accesso reca la scritta: “Solo per pochi.” In questa catacomba della mente umana, la sapienza è una formula alchemica da non profanare e i negromanti che la custodiscono impongono ai nuovi adepti riti di iniziazione degni della setta più esclusiva. Se la cultura rappresenta le nostre radici, sostengono loro, allora come tale deve rimanere sottoterra e chi vuole possederla deve scavare. E allora, pala in spalla, nuca rivolta al sole: si scava. Per penetrare nel regno della vera cultura vera bisogna sporcarsi e faticare, bisogna soffrire e sacrificarsi. Il sapere si ottiene solo con la fatica, dicono loro, per poi stupirsi che a quel sapere sono interessate sempre meno persone. Ma è meglio così, d’altronde questa necropoli non è fatta per tutti, bensì solo per i cadaveri migliori: se restiamo in dieci a parlare di scienza, saremo di certo i dieci più intelligenti. Gli altri, che ne sanno di meno, ne restino di fuori!

La cultura è chiusa e faticosa, dicono loro. Per noi la cultura è bellezza.

L’albero si è capovolto: le radici sono rivolte verso il cielo. Ne fuoriesce un turbine di pagine stampate che vortica per le strade qui in superficie, si libra al di sopra delle automobili, s’intreccia alle tegole ramate delle case, si staglia sullo sfondo zaffiro e ora il bianco della carta si confonde a quello delle nuvole. Una parte di quelle pagine si disintegra in miliardi di atomi che penetrano nei tralicci della corrente e sfrecciano alla velocità della luce fin dentro alle televisioni, ai cellulari, ai computer. Ogni bit di informazione, ogni goccia di inchiostro reca una frase diversa, ma tutte insieme compongono a caratteri cubitali quel grido che finalmente riemerge dall’asfissia del sottosuolo: “La cultura è bellezza.” E la bellezza è per tutti.

Abbiamo quantomeno il diritto di godere di questa bellezza, tutti quanti e allo stesso modo. Abbiamo il diritto di amare il prodotto del genere umano, che si tratti di un film, di un romanzo o di un’opera d’arte. E in questa Italia che muore di vecchiaia, nel tempo che scorre senza di lei, quel diritto diventa quasi un dovere.

Ma come adempire a questo dovere se l’universo della cultura è continuamente presentato come uno spazio accessibile solo a pochi, ostico da esplorare, pieno di insidie indistricabili? Come valorizzare la bellezza del sapere se gran parte di coloro che lo detengono sono restii a condividerlo fuori da scuole e università, o ancora ripudiano tutti coloro che non ritengono alla propria altezza intellettuale?

Da queste domande nasce Aratea, un luogo d’incontro che si vuole porre non come la lobby pretenziosa dei detentori del sapere, ma come uno spazio aperto, di scambio e di dialogo poliedrico.

Il nome deriva dai Phenomena Aratea, antichi manoscritti astronomici ispirati dall’omonimo poema greco di Arato da Soli, conservatosi solo nelle sue rielaborazioni latine, come quelle di Cicerone e di Germanico. La copia certamente più nota è però l’Aratea di Leida, codice miniato del IX secolo. Fin dal nome, dunque, il progetto allude all’età carolingia, un momento storico di grande rinascita culturale in cui furono poste le basi dello studio moderno. Inoltre si riferisce ad un’opera che contiene sia testi scritti sia preziose opere d’arte, dicotomia riproposta anche nel nostro progetto. Infine, non casuale è il riferimento alle stelle, da noi intese come l’universo caleidoscopico dei vari ambiti del sapere a cui ci rivolgiamo. Dopotutto è tipico degli esseri umani guardare il cielo, fin dall’etimologia della parola greca ἄνϑρωπος (àntropos) che letteralmente indica “chi rivolge gli occhi verso l’alto”.  E così alle stelle guardiamo anche noi, appagati da tanta bellezza, lasciando sempre aperti i nostri cancelli a nuove esperienze e a tutte le persone che, come te che leggi, apprezzano le arti a tuttotondo.

Se anche tu vuoi collaborare con noi, farlo è molto semplice e completamente gratuito. Basta accedere alla sezione “Contattaci” del nostro sito arateacultura.com, o scrivere a una qualsiasi delle nostre pagine social (Instagram, Facebook, Twitter, Youtube), o alla nostra mail contatti@arateacultura.com. Puoi candidarti a una collaborazione regolare come redattore o come artista, o puoi proporre una pubblicazione occasionale (che si tratti di articoli, racconti o poesie inedite), o ancora puoi sottoporci un’opera edita da commentare. Grazie a te ci auspichiamo di accrescere i nostri contenuti e di arricchirci nella condivisione reciproca.

È arrivato dunque il momento di levare le ancore e spiegare le vele. Il viaggio di Aratea è appena cominciato e vogliamo condividerlo con te.